Marcello Piacentini ha ricoperto un ruolo centrale nell'architettura italiana della prima metà del Novecento, innanzitutto perché fu uno straordinario uomo di potere.
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La sua egemonia non ha confronti nel panorama italiano e i suoi interventi hanno lasciato un segno profondo e duraturo in molte città italiane, da Bergamo a Brescia, da Roma a Milano, da Genova a Torino: ne hanno mutato il volto, impresso valori identitari e scolpito la memoria nella pietra. Il libro ricostruisce la storia del suo progetto più ambizioso: quello di dare un'«unità di stile» all'architettura italiana del tempo di Mussolini.
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