Come tutti i sistemi di oppressione, il capitalismo globalizzato non può essere migliorato, umanizzato o riformulato. La dittatura del mercato contemporaneo inasprisce le disuguaglianze, soffoca nella miseria più di un miliardo di persone, esaurisce le risorse del pianeta e genera conflitti, fomentando le chiusure identitarie.
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Le multinazionali sfidano gli Stati e le istituzioni internazionali, calpestando il bene comune, delocalizzando la produzione per massimizzare i profitti e sfruttando senza riserve il lavoro minorile. In uno scambio dialogico appassionante con la nipote, Jean Ziegler manifesta il triplice intento di ripercorrere la storia di questo sistema cannibale, di analizzarne gli effetti devastanti che alienano gli umani e di rivendicarne l'urgente e radicale abolizione. E ciò allo scopo di offrire un'arma per l'insurrezione delle coscienze in grado di alimentare un mondo nuovo, basato su reciprocità, complementarietà e solidarietà. Prefazione di Valdimiro Giacchè.