Lo sguardo analitico, ma anche pieno di echi e sfumature, di una delle scrittrici più importanti dei nostri anni. Al centro delle sue riflessioni, il nesso tra la produzione artistica e lo splendido groviglio che sono le nostre esistenze. «Di tanto in tanto, per offese reali o presunte, mia madre e mio padre smettono di parlarmi.
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In Inghilterra c’è una curiosa espressione per indicare la cosa: si dice “essere mandati a Coventry”». Raccolta di scritti letterari, culturali e in parte memoir, “Coventry” affronta temi diversissimi come le dinamiche familiari, le questioni di genere, l’opera di autori quali Natalia Ginzburg, D. H. Lawrence e Kazuo Ishiguro. Ne emerge un libro coraggioso, colto e di esemplare bellezza formale, che offre il meglio del pensiero di Rachel Cusk.