«Io mi chiamo Adriana, mio marito Giampiero e i miei figli Ludovica e Gianfilippo. Noi siamo quelli che non sono morti all'hotel Rigopiano». Comincia così, con questa insolita presentazione, il racconto autobiografico della tragedia che il 18 gennaio scorso ha sconvolto l'Italia. Nel bilancio finale di 29 morti, i nomi dei componenti della famiglia Parete non ci sono.
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«Loro sono stati fortunati, si sono salvati per miracolo» dice oggi la gente. Ed è vero: nel modo in cui la valanga che si è abbattuta sull'hotel Rigopiano li ha graziati, c'è effettivamente qualcosa di soprannaturale. Quello che la gente non sa, però, è che i miracoli comportano effetti collaterali, sensazioni e sentimenti che poco hanno a che vedere con la fortuna. Sensi di colpa. Incubi. Rimorsi. Attraverso l'incredibile esperienza di una famiglia italiana media, «Il peso della neve» racconta tutto questo; finendo per esplorare le cause, i meccanismi e le conseguenze di uno dei sentimenti umani più oscuri e radicati: la paura.