Dalla creazione dell'ormai mitico "Spacewar!" nel 1962, passando per l'età dell'oro del videogame in America, fino ad arrivare all'attuale diffusione dei computer casa per casa, i videogiochi hanno offerto qualcosa che i libri, la musica, le arti plastiche e anche i film non possono dare.
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In questa antologia scrittori, poeti, programmatori, artisti visuali, disegnatori, collaudatori e campioni di videogiochi raccontano cosa significa per loro giocare. E quali connessioni esistono fra gioco su consolle e arte, cinema, letteratura... e vita. Una chiacchierata a più voci, ventitré, per la precisione, più quella di Shanna Compton.