La grande tradizione del romanzo dell'Ottocento europeo offre a Citati l'opportunità di tracciare un affresco degli scrittori più importanti e dei loro personaggi più noti.
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E così tra Daniel Defoe e Robinson Crusoe, tra Goethe e Ottilie, Flaubert e Bouvard e Pecuchet, Dumas e i tre moschettieri s'instaura un continuo gioco di specchi per cui i creatori sembrano diventare personaggi della finzione pari alle loro creature, mentre queste ultime aspirano quasi alla corporeità della vita reale. Un filo conduttore lega tutti i saggi. Balzac, Poe, Hawthorne, Dostoevskij, James e quasi tutti i romanzieri dell'Ottocento sono attratti da un'immagine: quella del male assoluto.