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L’autore dialoga con la bibliotecaria Valentina D’Agostino.

Svolgere una professione educativa può portare grandi soddisfazioni: con gli studenti o utenti si possono creare legami importanti, raggiungere traguardi, vivere esperienze. Ci si può però trovare di fronte a persone con una disabilità grave, di cui non si scorgono le potenzialità, e in situazioni in cui si fatica a trovare un significato. Eppure, quel potenziale potrebbe esserci, quella situazione potrebbe avere un senso, e siamo noi che non li scorgiamo in quanto un velo è calato davanti ai nostri occhi, il Velo di Maya. Per scostare questo velo dobbiamo iniziare un percorso di consapevolezza che ci porterà a scoprire tre saperi fondamentali per un educatore: lo sguardo fenomenologico, la concezione integrale della persona e la ricerca dei significati.
Tali saperi, però, è necessario metterli concretamente in pratica nella realtà quotidiana dei servizi alla persona e nell’ampia cornice dell’unità narrativa della storia di vita dei nostri utenti. Questo saggio non è un insieme di procedure o linee guida, bensì un percorso di ricerca applicata che parte dalla personale esperienza dell’autore e dagli strumenti teoretici con cui l’ha letta e interpretata, con l’auspicio che possa essere d’aiuto ad altri.

Non una guida al “come fare”, ma un percorso di ricerca applicata alla pratica che delinea un “così si può fare”, utile per chi lo ha compiuto, ma che può avere utilità anche per altre persone che si trovano ad operare nell’ambito della disabilità.

“Nelle relazioni personali è fondamentale riconoscere la persona, soprattutto quando ci si relaziona con persone con disabilità… si deve essere consapevoli che chi abbiamo di fronte  prima ancora di essere un soggetto con determinate difficoltà e che necessita di aiuto, e’ una persona che ha proprie aspirazioni, propri obiettivi e un proprio carattere. La responsabilità che un educatore ha sulle proprie spalle e’ ampia e la sfida è, a mio parere, quella di mettersi costantemente in gioco, con la voglia di trovare la strada migliore per ogni persona. Sono, pertanto, estremamente grata di questa occasione di riflessione organizzata presso la nostra biblioteca che ci permette di offrire ai nostri concittadini uno sguardo sull’educativa in una giornata dedicata alla disabilità. Credo che il mestiere di educatore sia uno dei più bei mestieri al mondo ma credo che sia anche il più difficile e il più denso di responsabilità e ben vengano i momenti formativi come questi” così Lauretta Alberti, Assessore alla Cultura di Gossolengo.

Introduce l’incontro un rappresentante dell’Associazione A.Gen.F.I.

All’evento partecipa anche l’Associazione Amici di Coop ASSOFA. Al termine della presentazione potrete contribuire  alla realizzazione dei sogni dei ragazzi con disabilità, acquistando un oggetto realizzato da loro! Uno splendido pensiero da donare a Natale!