Otto Kadoke lavora come psichiatra in un'unità di crisi: il suo compito è di evitare che persone con tendenze suicide compiano il gesto estremo. Nonostante l'impegno sul lavoro non manca mai di andare a trovare la sua anziana madre, non più autosufficiente, affidata a un'efficiente ragazza nepalese.
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Un giorno, suonato il campanello, si vede aprire la porta dalla badante coperta solo da un asciugamano. Proprio lui, sempre professionale e capace di gestire le emozioni, si lascia travolgere dal più elementare istinto maschile, convinto che la ragazza lo ricambi. La conseguenza invece è amarissima: la badante, offesa, si licenzia in tronco, lasciandolo con il problema di trovare al più presto una sostituta. Non solo: dopo questa scivolata, eccolo perdere di nuovo il suo aplomb con una giovane paziente dalle manie suicidarie. Improvvisamente la sua vita privata e quella professionale cominciano a precipitare. Non resta che cercare una via di fuga, una terapia alternativa alla disperazione.
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