Lizzie fa la bibliotecaria. Le persone si confidano con lei, affidandole piccole parti di loro stesse. Generosa e un po' sperduta, con suo marito Ben condivide attimi fatti di complicità e spazi vuoti; si occupa con amorevole e caotica energia di suo figlio, di un fratello con un problema di dipendenza, di una madre dall'ingombrante religiosità.
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Un giorno la sua amica Sylvia, esperta di cambiamento climatico, le chiede di rispondere alle mail degli ascoltatori del suo podcast Cascasse il mondo. E Lizzie riceve messaggi allarmati sulla fine dell'umanità, su come sopravvivere a una catastrofe, sul controllo globale, che amplificano le sue preoccupazioni fino a mettere in dubbio ogni certezza, compreso l'amore per Ben. Eppure Lizzie resiste, opponendosi alla deriva dei sentimenti, alla paura per il futuro, con un umorismo asciutto e irresistibile solo a tratti venato di sconforto. Dopo "Sembrava una felicità" e "Le cose che restano", Jenny Offill torna con un romanzo sull'America di oggi, in balìa degli stravolgimenti climatici e dell'arroganza della politica. In frammenti brevi e illuminanti, "Tempo variabile" è un distillato di emozioni che ci avvolge come un'onda tiepida, in cui ci tuffiamo con la gioia e la paura che cresca fino a sommergerci.