Tre testi autobiografici e una prosa d’invenzione a ricostruire precisi ricordi d’infanzia.
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La memoria della casa di campagna attraverso le lunghe estati – da maggio a settembre – trascorse da Andrea Camilleri in un luogo dalle numerose stanze, dal ricco frutteto e dalla vista che si estendeva verso il mare, deposito di antiche automobili e di paramenti sacri, popolato da una vasta parentela, da accorti ingegneri, anziani poeti, topi di inaudita intelligenza. Carte pregiate, tra cui quella giapponese di sovraccopertina dal particolare impasto a richiamare la superficie di una antica parete, e la riproduzione di nove piastrelle maiolicate applicate a mano, delle quali una proveniente proprio dalla residenza estiva, rivelano, accanto ai testi, la luminosità e i colori della casa, e racconti, carta, immagini affidano ai lettori la conservazione di un luogo unico che il tempo, nella sua realtà, ha irrimediabilmente distrutto.