Gabbiani che aggrediscono colombi in piazza San Pietro a Roma e passerotti che alle prime luci dell'alba si avventano su qualche giovane geco inesperto, attardatosi sui muri degli antichi palazzi veneziani.
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Volpi che vivono stabilmente nel cuore di molte città europee, cinghiali che circolano liberi nel nostro Paese da nord a sud e, talvolta, persino lupi che abbandonano le zone collinari e montagnose per spingersi a ridosso dei centri abitati. È tanta ormai la zoologia presente nelle no-stre città. Mammiferi, anfibi, rettili, uccelli, invertebrati, pesci, compongono una fauna urbana che, insieme alla flora, ha creato una biodiversità ricca di specie entrata a far parte delle nostre vite. Animali selvatici e domestici, penetrati spontaneamente o introdotti in vario modo nelle nostre realtà metropolitane e periferiche, che hanno cambiato, oltre alle proprie abitudini, i nostri paesaggi e i nostri comportamenti. Con un linguaggio semplice e il consueto rigore di scienziato, Mainardi ci spiega le ragioni di questa colonizzazione e si sofferma sugli adattamenti che i nostri coinquilini non umani acquisiscono con la loro nuova vita urbana; adattamenti che interessano il comportamento sociale, le modalità di riproduzione e di allevamento della prole, la dieta e il reperimento del cibo.