Educare deriva dal latino ed è composto dalla particella e, che significa ‘da, di, fuori’ e dal verbo ducere, ‘condurre, trarre’. Credo quindi che il mestiere dell’educatore sia profetico. Il primo profeta che mi viene in mente è Mosè, che conduce il popolo ebraico fuori dall’Egitto verso la terra promessa. Ma il profeta non è colui che annunzia il futuro, non è un veggente.
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Il profeta è colui che parla in nome di qualcuno di fronte a qualcun altro per comunicargli il messaggio. E in quest’accezione la figura dell’educatore e la figura del profeta vengono in qualche modo a coincidere. Infatti entrambe le figure conducono fuori da una forma di schiavitù verso una maggiore consapevolezza. Oggi la vocazione dell’educatore si scontra con la destrutturazione del mondo e rende davvero ardua la scelta di chi vuole seguire la sua inclinazione innata e naturale. Oggi l’educatore svolge compiti che prima erano affidati alla famiglia, assumendo un aspetto genitoriale. Stiamo diventando tutti genitori gli uni degli altri, padri e madri di noi stessi. La qualità profetica dell’educazione è sconosciuta ma va rivelata. In passato questa profezia educativa sarebbe apparsa un’assurdità, mentre oggi appare come una dolorosa necessità.”
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*Ho seguito il mio maestro. Educazione, famiglia, donne, amore, coppia Piemme, 12/07/2011