Oggi per lavorare con gli adolescenti bisogna essere un po' incoscienti. Bisogna cioè credere in un lavoro dove i risultati non sono immediati, e non sono così visibili. Bisogna avere molta testardaggine, determinazione, creatività, e tanta pazienza. Occorre anche saper riconoscere gii errori, i fallimenti, le crisi che ogni adolescente vive.
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Perno del volume, l'idea che la comunità adulta, se non attiva percorsi di progettazione condivisa, rischia di allontanare l'adolescente, di non comprenderne i comportamenti antisociali. All'adolescente non rimane allora che autoisolarsi, che è la sola reazione che conosce. Oppure innesca meccanismi aggressivi e autolesionisti, atteggiamenti distruttivi sia verso se stesso sia verso le cose e gii altri: ecco così i comportamenti di supremazìa sui ragazzi deboli e le forme di violenza all'interno dei contesti di vita. Bisogna pensare all'adolescenza come un'opportunità, come alla più importante sfida che famiglie, istituzioni e realtà sociali ed educative si trovano a fronteggiare. Significa proporre all'adolescente un senso del futuro possibile, una speranza per cui vaie la pena investire, muoversi, attivarsi.
Il volume è rivolto agli operatori sociali, agli insegnanti, ai genitori e a tutti coloro che vogliono capire il mondo dei ragazzi e comprendere come i mutamenti urbani, la globalizzazione, hanno modificato le relazioni all'interno della famiglia e all'esterno di essa.