L'assassinio di Giovanni Gentile il 15 aprile 1944 ad opera di un gruppo di partigiani comunisti h una pagina nera nella storia della resistenza. E un episodio tanto imbarazzante per la sinistra da spingerla a cercare mandanti ed esecutori del delitto in direzioni fantasiose: fascisti estremisti, servizi segreti alleati, massoneria e via dicendo.
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Tutto cir con lo scopo di scagionare i comunisti o diminuirne le responsabilit`. Si h cercato di creare una vulgata storiografica e di inserire l'assassinio del filosofo nella serie infinita dei "misteri d'Italia". Questo libro, documentato e polemico, dimostra come il delitto sia nato nel quadro di una precisa strategia elaborata da Palmiro To-gliatti e dai vertici del Pci per affermare il primato comunista all'interno del Gin mettendo in difficolt` la componente azionista costituita da intellettuali allievi del filosofo. Era una strategia che puntava a consolidare per i comunisti il ruolo di guida della resistenza e a porre le basi dell'egemonia culturale e politica dell'Italia liberata. Il volume sottolinea i problemi aperti e tuttora attuali posti dall'assassinio di Gentile. E lecito assassinare un intellettuale per le sue idee? E lecito l'uso del terrorismo come arma politica e quali sono i limiti che lo separano dalla delinquenza comune? Esiste una differenza tra antifascismo e resistenza?
Un volume importante e atteso, coraggioso e senza taby, frutto di ricerche archivistiche e di analisi critica della letteratura esistente.
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PIABF@Biblioteca Comunale Mario Casella - Fiorenzuola
NoteEscluso da prestito intersistemico fino al 30/06/2016 eccetto che per le biblioteche di Alseno, Carpaneto, Castell'Arquato, Castelvetro, Monticelli e Podenzano.