Un ritratto di donna di commovente semplicità, sullo sfondo del Giappone rurale del XX secolo. Giappone, inizio del XX secolo. Nella prefettura di Yamanashi la vita è governata dai ritmi del lavoro nei campi, distante anni luce dal caos di Tokyo.
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Qui l’esistenza di Tomoji, che Taniguchi racconta nel suo essere bambina, adolescente e infine adulta, segue le curve di un destino capriccioso che alterna gioie, dolori e rovesci di fortuna. “Si chiamava Tomoji” è un intenso ritratto di donna, eseguito con la consueta grazia e sensibilità da un maestro del fumetto mondiale, qui alle prese per la prima volta con un Giappone oggi in gran parte scomparso, quello dell’era Taisho (1912-1926): un periodo storico travagliato che il mangaka desiderava da molto tempo raccontare.