Un magistrato nel pieno di una prestigiosa carriera si ritrova indagato in seguito alle dichiarazioni di un pentito. L'accusa è di corruzione. Per la propria difesa, il magistrato decide di rivolgersi a un vecchio amico, l'avvocato Guido Guerrieri. L'indagine difensiva mette in moto un meccanismo di ricordi, ma nel suo imprevedibile sviluppo pone Guerrieri di fronte a dolorosi dilemmi.
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Perché ciascuno può sbagliare, ma giustificare i propri errori davanti a sé stessi significa divorziare dalla verità. Significa perdere l'equilibrio.