Questo romanzo è la storia di una "regina impossibile", colta e ribelle, ammirata e avversata, imprevedibile e coraggiosa. Nata e cresciuta in un'Europa in guerra, Cristina stessa si troverà più volte al crocevia di questioni religiose, di potere, politica e sesso, dando prova di essere una spericolata ed eroica protagonista del suo tempo, con molto da raccontare anche al mondo di oggi.
[...]
Educata dal padre come un uomo, Cristina preferirà gli abiti maschili, si comporterà da uomo e amerà soprattutto le donne... Si circonderà di intellettuali, da Cartesio a Pascal a Molière e, convertitasi al cattolicesimo, lascerà il trono per trasferirsi a Roma, dove darà vita al movimento artistico che, dopo la sua morte nel 1689, porterà alla fondazione dell'Accademia dell'Arcadia. Una donna fuori dal comune che Fo racconta a modo suo, dandole voce tra documenti e teatro. Fo ha esaminato i testi storici, ha osservato i dipinti che la ritraggono, ha ripreso le cronache dell'epoca, e un po' l'ha anche immaginata, per restituirle la sua straordinaria unicità.